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Simboli sulle etichette dei cosmetici: come interpretarli nel modo giusto

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I simboli sulle etichette dei prodotti cosmetici sono spesso poco presi in considerazione da chi acquista ad esempio una crema o un fondotinta: invece leggere bene i simboli sulle etichette possono aiutarci tantissimo a capire cosa si nasconde dietro quello che stiamo acquistando.

Anzitutto, i simboli delle etichette devono essere accompagnati da una serie di informazioni relative a:

♦  Il nome del produttore

♦  Il contenuto del cosmetico, che deve essere riportato obbligatoriamente in italiano

♦  Il lotto di fabbricazione

♦  Il Paese di origine se il prodotto in questione proviene da regioni al di fuori dell’ UE

♦  Funzione del prodotto, scritta per obbligo in italiano

♦  Elenco degli ingredienti, che può anche essere presente solo nella confezione esterna

Inoltre, per regola sui prodotti cosmetici, è prevista pure una particolare dicitura per:

♦  Prodotti non testati sugli animali: significa che chi ha prodotto il cosmetico in questione non ha ne effettuato ne fatto effettuare ad altri sperimentazioni sugli animali sul prodotto in fabbricazione o finito. Questo è segnalato, come vedremo, da specifici simboli nelle etichette.

♦  Prodotti solari: le indicazioni sui prodotti solari devono essere molto chiare e facilmente comprensibili. Solitamente infatti i simboli sulle etichette che riportano il grado di protezione (bassa, media, alta) e il tipo di schermo (dai raggi UVA o UVB) sono indicati in modo molto simile su tutti i prodotti in modo da rendere più semplice la scelta a chi compra.

Ma sui prodotti cosmetici, oltre a queste importantissime informazioni troviamo anche vari simboli sulle etichette, che spesso non sono così facilmente comprensibili. Qui di seguito trovi alcuni tra i più importanti simboli che trovi in etichetta sui prodotti di cosmesi.

Simboli sulle etichette: PAO o periodo dopo l’apertura

Questo simbolo sull’etichetta rappresenta un barattolino aperto e di solito riporta un numero seguito da una M: sta ad indicare quanti mesi possono passare dall’apertura del prodotto (PAO sta per Period After Opening, ovvero periodo dopo l’apertura) senza che questo subisca variazioni di nessun genere (odore, colore, consistenza). Dopo questo intervallo di tempo il prodotto è considerato scaduto. Se il prodotto è invece più delicato ed ha una vita più breve (meno di 30 mesi), allora sulla confezione al posto del barattolino troverete la data di scadenza, come quella degli alimenti per intenderci. A volte possono essere riportate entrambe. Se vuoi saperne di più leggi l’articolo sull’etichetta dei prodotti cosmetici.

Simboli sulle etichette: durata minima

La durata minima è quel periodo che va dalla produzione al momento in cui il prodotto conserva inalterate le sue caratteristiche di partenza. Potrebbe paragonarsi al “consumarsi preferibilmente entro il” che troviamo negli alimenti. Il simbolo in etichetta riporta una clessidra che sta a rappresentare il passare del tempo. Lo trovi soprattutto nei prodotti di durata inferiore ai 30 mesi.

Simboli sulle etichette: quantità del prodotto

Accanto alla quantità del prodotto si trova sempre il simbolo “e”: cosa indica? Questa “e” ha lo stesso significato di “circa” e si riferisce proprio alla quantità del prodotto che abbiamo acquistato, per precisare che potrebbero esserci delle piccolissime variazioni nel peso riportate in etichetta.

Simboli sulle etichette: certificazioni

Le certificazioni servono ad orientare il consumatore che vuole scegliere prodotti di un certo tipo per una propria scelta etica e di vita. Le due principali certificazioni che possiamo trovare sui simboli in etichetta dei cosmetici sono la certificazione biologica e la certificazione “cruelty free”. Mentre la prima fa riferimento a cosmetici interamente prodotti con materie da coltivazione biologica, quindi senza l’utilizzo di pesticidi dannosi per l’ambiente e per l’uomo, la seconda attesta che i prodotti non sono stati testati sugli animali in nessuna fase della produzione. Attenzione, però, perché un cosmetico può essere biologico ma non necessariamente naturale al 100%: è comunque ammesso un piccolo margine di utilizzo di sostanze di sintesi. I prodotti vegani, invece, utilizzano solo prodotti vegetali, escludendo totalmente quelli di derivazione animale. Ultimamente, tra i simboli sulle etichette si trova anche quello che garantisce l’assenza di glutine per i soggetti celiaci, dato che anche nei cosmetici si utilizzano derivati di grano, frumento, orzo e altri cereali che contengono glutine.

Simboli sulle etichette: imballaggi

I simboli sulle etichette che riguardano l’imballaggio sono diversi e spesso incomprensibili. Se l’imballaggio è riciclabile troverai il Punto Verde, ovvero il cerchio con le doppie frecce, ma può anche essere presente il triangolo formato tre frecce. A questi simboli sull’etichetta si accompagnano spesso anche delle sigle che stanno ad indicare il materiale dell’imballaggio:

♦  PE: polietilene, un tipo di plastica largamente usata.
♦  AL, che indica l’alluminio (poco usato).
♦  PVC: polivinilcloruro, una plastica di cui si è quasi abbandonato l’utilizzo perché cancerogena.
♦  PET: polietilene tereftalato (plastica).
♦  ACC, che indica che il contenitore è in acciaio.
♦  PP: polipropilene (plastica).
♦  PS: polistirene, un’altra plastica.
Si possono trovare anche CA per la carta, PC per il policarbonato (plastica), PP che è il polipropilene (plastica), PS polistirene, sempre plastica e VE che indica vetro. Questi simboli in etichetta puoi trovarli racchiusi all’interno di un cerchio, di un esagono o sotto il triangolo del riciclo.

Simboli sulle etichette: riciclo

Come abbiamo già detto i simboli sull’etichetta che riguardano il riciclo sono caratterizzati da doppie o triple frecce: in questo ultimo caso può anche essere riportata la percentuale riciclabile di prodotto. Oltre a questi, però, puoi trovare anche il simbolo che riporta l’omino che getta i rifiuti. Il significato di questo simbolo che trovi in etichetta è quello di non disperdere il prodotto nell’ambiente, ma di gettarlo nell’indifferenziata. Di solito, però, è accompagnato dai simboli con le frecce che invitano al riciclo.

Simboli sulle etichette: avvertenze

Quando è necessario che il produttore specifichi qualcosa sull’utilizzo del cosmetico o dia importanti informazioni che riguardano particolari controindicazioni è necessario riportare precisi simboli in etichetta. In particolare deve essere simboleggiato una specie di foglietto illustrativo aperto con una mano che ne segue le indicazioni. Puoi trovare scritto, ad esempio “non applicare sugli occhi”. Se invece le informazioni a riguardo richiedono più spazio c’è bisogno di inserire all’interno della confezione un foglietto illustrativo.

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Make up artist, Visagista, Dottoressa in Scienze Erboristiche e amante della natura. Fondatrice e Autrice di www.ilmiomakeup.it.

10 Commenti

  1. Quanto ai test sugli animali, da diversi anni sono vietati nell’unione europea, quindi qualunque cosa prodotta in europa non può non essere “cruelty free” – finalmente! certo, la legge è già in vigore ma le aziende hanno ancora uno o due anni, se non sbaglio, per metterla in atto: quindi, se da una parte le diciture cruelty free sono state tolte su molti flaconi per questo motivo, molte aziende non sono ancora in regola.
    (scoprii tutto questo quando io stessa acquistai dei prodotti in farmacia e non trovando niente sui flaconi che dicesse “non testato su animali” iniziai a preoccuparmi… salvo poi scoprire sui siti dell’azienda che erano già da tempo in linea con la nuova legge e quindi potevo stare tranquilla!)
    i siti dell’unione europea spiegano tutto – anche se ovviamente non danno la lista delle aziende ancora “non in regola”…
    quanto a prodotti provenienti da altri continenti (es. stati uniti) la legislazione è differente quindi è meglio informarsi prima sui siti delle associazioni ambientaliste/animaliste o degli enti nazionali.

    • Grazie per queste utilissime informazioni! Si in effetti è proprio così, ma alcune aziende preferiscono ancora tenere il simbolo proprio per non generare ulteriori confusioni nel consumatore, che oltretutto trova più comodo leggere l’etichetta che non ricercare continuamente le aziende dei prodotti che acquista temendo che non siano ancora del tutto in regola.. 🙂

  2. Salve, mi occupo di marcatura CE dal 1995 e non ho ancora trovato una direttiva che imponga il marchio CE sui cosmetici, vorrebbe per cortesia segnalarmi qual’è?
    La ringrazio per la cortesia e l’attenzione.
    Cordiali saluti
    ing. Carraro

    • Ha ragione, non c’è una direttiva. La mia fonte sarà stata sicuramente errata. La ringrazio della segnalazione e provvedo subito alla rettifica.
      Grazie.

  3. E quali regole in merito esistono per i cosmetici provenienti (prodotti) dai paesi extracomunitari e venduti in Italia? Come deve essere indicata la scadenza? Acquisto spesso delle creme in base agli olii naturali prodotti in Marocco ad esempio e venduti dalle aziende italiane. Vorrei tutelarmi. Grazie

  4. Vorrei avere chiarimenti sui cosmetici che riportano il simbolo solo dopo apertura. Mi spiego meglio: prima di acquistarlo Se non c’e’data di scadenza chi mi garlantisce che il prodotto
    Non sia gia scaduto o sia stato in magazzino da tanto tempo poi messo in vendita?(purtroppo puo’ capitare e mi e’capitato)
    Si presuppone che vengano tolti dalla vendita. Molti riportano il lotto diproduzione ma il consumatore dovrebbe controllare le fatture del punto vendita!Impossibile. Come regolarsi?

  5. Salve Maria Carmela,

    Ho trovato il tuo articolo molto interessante, anche se, purtroppo, l’informazione che riguarda l’uso del Punto Verde (o Grüne Punkt) è errata, poiché il simbolo può essere utilizzato soltanto se il produttore aderisce al sistema di riciclaggio creata dall’azienda privata tedesca DSD (Duales System Deutschland, GmbH), non presente in Italia. Per l’Italia, infatti, la gestione dei rifiuti viene coordinata dal CONAI, mentre raccolta e lavorazione a vari consorzi.

    In altre parole, il simbolo del Punto Verde indica l’utilizzo di un sistema (privato) di raccolta dei rifiuti ma non indica nulla sulla riciclabilità del materiale o meno.

    Quindi, tale simbolo non va apposto, al di là che il materiale del contenitore sia riciclabile o meno, se non si aderisce alla raccolta della DSD, ovvero, i produttori indicano al cliente finale, con quel simbolo, che sono aderenti al sistema di raccolta DSD.

    Spero possa esserti di aiuto.

    Saluti.

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